Disturbo d’ansia sociale o fobia sociale: sintomi, cause, come superarla
L'ansia sociale: definizione e diagnosi
L'ansia sociale (o fobia sociale) è considerata un disturbo psicologico che si manifesta con la costante paura di essere giudicati, criticati o derisi in situazioni sociali. Le persone che ne soffrono possono provare timore di arrossire (la cosiddetta eritrofobia), sudare, tremare o balbettare in pubblico, e arrivare all’evitamento di eventi e attività sociali, come feste e raduni. Spesso è molto presente la paura di parlare in pubblico.
Secondo la clinica basata sulla psicopatologia descrittiva e nosografica propria del DSM-5, cioè il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quando il grado di sofferenza e compromissione raggiunge un certo livello e si soddisfano certi criteri diagnostici, è possibile parlare di disturbo d’ansia sociale. Tale disturbo rientra nella categoria dei disturbi d’ansia, insieme a disturbo d’ansia da separazione, mutismo selettivo, disturbo da attacchi di panico, fobia specifica, agorafobia e disturbo d’ansia generalizzata.
Ansia sociale o timidezza?
La diffusione: forum sulla fobia sociale, test psicologici, fantomatici rimedi
L’ansia sociale è un fenomeno molto diffuso e può variare in intensità da certe fenomenologie cliniche molto lievi a situazioni di fobia sociale grave dove la sofferenza è tale che l’evitamento messo in atto come tentata soluzione porta il soggetto a un forte isolamento e ritiro (vedi la problematica molto discussa dei cosiddetti hikkikomori). La diffusione del fenomeno è ampia, soprattutto nell’adolescenza. Sono infatti numerose le testimonianze e le discussioni online: è facile trovare forum sulla fobia sociale, siti che ne permetterebbero la misura attraverso test (sono ricercatissimi i test su ansia, stress, depressione, ect.) e corsi che dovrebbero permettere di “uscire dalla gabbia” con presunti rimedi, consigli e strumenti su come superare l’ansia sociale.
Medicalizzazione e classificazione della clinica: l’ansia sociale è un disturbo psicologico?
Da un lato occorre resistere e guardare criticamente alla tendenza contemporanea alla classificazione di tutto, compresi i comportamenti umani. In effetti c’è un forte rischio nella tendenza attuale alla medicalizzazione della sofferenza psichica, che è quello di smarrire le questioni soggettive dietro al fenomeno clinico. Accontentarsi di derubricare il fenomeno della fobia sociale a disturbo significa rimuovere ogni implicazione del singolo soggetto che ne soffre. È la strada di molte psicoterapie della fobia sociale: fornire protocolli per tutti, che possono allontanare la persona dall’incontro con le proprie questioni soggettive.
Dall’altro lato, è altrettanto problematico rispondere alla medicalizzazione della clinica “psi” con la negazione del problema. Così come non è sufficiente limitarsi ad affermare che il cosiddetto ADHD non sarebbe nient’altro che un nome nuovo dato al vecchio problema dei bambini agitati, allo stesso modo non è negabile il portato della sofferenza di certi soggetti, per i quali la semplice nozione di timidezza o di personalità introversa risulta insufficiente per cogliere l’impatto del problema sulla propria vita.
Chi vive l'ansia sociale può provare una sensazione di oppressione durante i momenti di interazione con gli altri. Evitando contatti umani per paura di un giudizio negativo, chi ne soffre si ritrova più protetto, ma a contatto con una solitudine a volte molto dolorosa.
Sintomi dell'ansia sociale
L'ansia sociale si manifesta attraverso una vasta gamma di sintomi che possono influenzare notevolmente il benessere e la quotidianità di chi ne è affetto. Sintomi fisici o psicologici possono emergere in una vasta gamma di situazioni sociali, dal semplice incontro con estranei alla partecipazione a eventi pubblici o riunioni lavorative. Vediamo più nel dettaglio come l'ansia sociale si presenta attraverso sintomi fisici, comportamentali e cognitivi.
Sintomi fisici dell'ansia sociale
Gli individui con ansia sociale possono sperimentare una serie di sintomi fisici durante situazioni sociali temute, tra cui:
Palpitazioni cardiache o tachicardia
Sudorazione eccessiva
Tremori
Difficoltà di respirazione o senso di soffocamento
Nausea o disturbi gastrointestinali
Sensazione di vertigini o svenimento
Sintomi comportamentali dell’ansia sociale
A livello comportamentale, l'ansia sociale può manifestarsi attraverso una serie di atteggiamenti evitanti o compulsivi, come:
Evitare situazioni sociali o eventi pubblici
Rifiutarsi di parlare in pubblico o di partecipare a riunioni
Evitare contatti visivi o interazioni dirette con gli altri
Dipendenza da sostanze (ad esempio alcol) per alleviare l'ansia in situazioni sociali
Ruminazione costante su possibili giudizi negativi degli altri
Sintomi cognitivi dell’ansia sociale
A livello cognitivo, l'ansia sociale può influenzare il pensiero e l'interpretazione delle situazioni sociali, portando a:
Pensieri distorti o catastrofici riguardo al giudizio degli altri
Paura costante di essere valutati o giudicati negativamente
Difficoltà a concentrarsi o a pensare chiaramente durante situazioni sociali
Preoccupazione eccessiva per eventi futuri o situazioni sociali imminenti
Bassa autostima e senso di inadeguatezza
Questi sintomi possono variare in intensità da individuo a individuo e possono interferire significativamente con la vita sociale, professionale e personale di chi ne soffre. L’intensa ansia anticipatoria rispetto a eventi sociali temuti può portare all’evitamento e al conseguente consolidamento del sintomo, meccanismo tipico anche delle fobie e degli attacchi di panico. Nei casi più gravi la problematica può avere conseguenze anche importanti sul piano scolastico o lavorativo.
Cause dell'ansia sociale
Fattori biologici: Alcune ricerche suggeriscono che l'ansia sociale possa avere una base biologica, con anomalie nella regolazione dei neurotrasmettitori nel cervello, come la serotonina e la noradrenalina, che possono influenzare la risposta allo stress e alle situazioni sociali.
Fattori genetici: Studi condotti su gemelli e famiglie hanno evidenziato una predisposizione genetica all'ansia sociale. Ciò suggerisce che l'ereditarietà potrebbe giocare un ruolo nello sviluppo del disturbo.
Fattori psicologici: L'ansia sociale può essere influenzata da esperienze di vita passate, come traumi o eventi stressanti durante l'infanzia o l'adolescenza. Inoltre, la percezione di sé e la bassa autostima possono contribuire al timore costante di essere giudicati negativamente dagli altri.
Fattori ambientali: L'ambiente sociale in cui una persona cresce e si sviluppa può influenzare la sua propensione all'ansia sociale. Ad esempio, un ambiente familiare caotico o oppressivo, o esperienze negative legate a situazioni sociali in giovane età, possono aumentare il rischio di sviluppare l'ansia sociale.
Apprendimento sociale: Il modello di comportamento dei genitori o delle figure di riferimento, così come le esperienze di emulazione e apprendimento sociale durante l'infanzia, possono contribuire alla formazione di schemi di pensiero e comportamento che favoriscono l'ansia sociale.
Conseguenze dell'ansia sociale
Isolamento sociale: Uno dei risultati più comuni dell'ansia sociale è il ritiro sociale e l'isolamento. Le persone che soffrono di ansia sociale possono evitare attivamente situazioni sociali temute, riducendo così le opportunità di interazione sociale e di partecipazione alle attività quotidiane.
Difficoltà relazionali: L'ansia sociale può influenzare negativamente la capacità di formare e mantenere relazioni significative. Le persone con questo disturbo possono avere difficoltà a stabilire legami intimi o a sviluppare amicizie durature a causa della paura costante di essere giudicate o respinte dagli altri.
Impatto sulla carriera: L'ansia sociale può interferire con il rendimento lavorativo e le opportunità di carriera. Le persone affette da questo disturbo possono evitare le situazioni lavorative che comportano interazioni sociali, limitando così le possibilità di avanzamento professionale o di networking.
Bassa autostima e depressione: Le continue esperienze di ansia sociale possono minare l'autostima e l'autoefficacia di un individuo, portando a sentimenti di inutilità, disperazione e depressione. La persistenza di questi sentimenti può aggravare ulteriormente l'ansia sociale, creando un ciclo negativo difficile da interrompere.
Dipendenza da sostanze: Alcune persone affette da ansia sociale possono ricorrere all'uso di sostanze come l'alcol o droghe per alleviare temporaneamente i sintomi ansiosi e facilitare le interazioni sociali. Tuttavia, questa forma di auto-medicazione può portare a dipendenza e complicazioni aggiuntive per la salute fisica e mentale.
Limitazioni nella vita quotidiana: L'ansia sociale può limitare notevolmente la libertà e l'indipendenza di un individuo, influenzando le decisioni quotidiane riguardanti le attività sociali, gli spostamenti e persino le scelte di carriera. Ciò può portare a una sensazione di stagnazione e perdita di opportunità nella vita di chi ne è affetto.
L’ansia sociale è di per sé un sintomo generale, l’approccio psicoanalitico mira a ricostruire la struttura soggettiva particolare a partire dalla quale il sintomo si è manifestato, affinché sia possibile un cambiamento più duraturo.
Trattamento dell'ansia sociale
Psicoterapia dell’ansia sociale
Oltre ai numerosi gruppi di supporto per l’ansia sociale, numerose le terapie si occupano del trattamento dell’ansia sociale. Alcune sono focalizzate sul sintomo, e si occupano di riabituare alla socialità la persona che soffre attraverso dei “training”. Sono terapie di stampo cognitivo-comportamentale, che usano strumenti quali la terapia di esposizione, come la desensibilizzazione sistematica.
Psicoanalisi e fobia sociale: dal sintomo al soggetto
La via della psicoanalisi è un’altra. La psicoanalisi parte dal sintomo, ma non si ferma al sintomo. La psicoanalisi interroga il soggetto che fa domanda sul sintomo di cui soffre. Non mira a distruggerlo, ma a farlo parlare. Lo prende come segnale, come funzione, come un punto d’impasse per il soggetto in cui il soggetto è implicato. Una metafora può forse aiutare a cogliere la posizione psicoanalitica e psicodinamica: in caso d’incendio gli sforzi degli operatori chiamati a intervenire non mirerebbero a silenziare l’allarme anti-incendio! È vero, è fastidioso, con quelle luci e quei rumori insopportabili, ma sarebbe un paradosso, metterebbe a tacere un segnale prezioso. Allo stesso modo, la psicoanalisi prende un sintomo, come può essere quello della fobia sociale, e considera che affinché si affievolisca (e spesso succede molto presto in un’analisi) occorra prima saperne di più. Perché questo sintomo? Perché proprio ora o proprio allora? Come con gli attacchi di panico, eliminarne ogni senso occupandosi unicamente di un addestramento per sopprimerli, rischia di sopprimere anche qualcosa del soggetto che tramite quel sintomo faceva segno. Anche l’uso di farmaci per l’ansia sociale, come per altre sindromi, a volte è senz’altro necessario, mentre altre, se non affiancato da un intervento di altro tipo, può rischiare di essere un modo di mettere un tappo a certe questioni soggettive. Una frase di Lacan rende l’apparente paradosso della psicoanalisi, che pur occupandosi di “sintomi”, non si occupa di aggredirli direttamente: la “guarigione”, in psicoanalisi, avviene “in sovrappiù”. Come dire… è un effetto collaterale!
Superare l’ansia sociale
La fobia sociale comporta spesso elevate dosi di sofferenza. Cercare aiuto può essere il primo passo per avviare un cambiamento in grado di riportare una certa serenità nelle relazioni interpersonali, nel lavoro o a scuola, come negli affetti. La terapia psicoanalitica è un valido strumento per superare le difficoltà poste dalla fobia sociale, tenendo presenti le caratteristiche singolari di ciascun soggetto che fa domanda di un colloquio.