Fobie e disturbi fobici

Differenze tra fobia e paura

La fobia (dal greco phobos, paura) è una paura intensa, persistente e irrazionale nei confronti di certe situazioni, oggetti o persone che non rappresentano una reale minaccia.

La differenza tra paura e fobia risiede nel fatto che la paura è un’emozione innata e transitoria, utile a proteggerci da un pericolo reale, che innesca le reazioni di attacco o fuga utili alla sopravvivenza, mentre la fobia è la reazione a uno stimolo basata su una percezione distorta del pericolo e provoca reazioni fisiche e psicologiche di varia entità.

Le fobie possono essere transitorie (soprattutto nei bambini), o croniche. Come indicato anche nel DSM-5, la fobia è specifica, cioè associata a una determinata sollecitazione innescata da una situazione o un oggetto precisi.

I sintomi delle fobie

Il disturbo fobico può insorgere al contatto con lo stimolo fobico o anche al solo pensiero. I sintomi che si riscontrano sono di ordine somatico e psichico.

Tra i sintomi fisici delle fobie troviamo: tachicardia, tremori muscolari e nausea, aumento della sudorazione, problemi intestinali, senso di torpore, vertigini.

Tra i sintomi psicologici caratteristici delle fobie troviamo gli attacchi d’ansia e gli attacchi di panico, l’evitamento della situazione temuta, rimuginio, paura persistente e intensa, comportamenti ossessivi. La gravità della reazione davanti allo stimolo o alla situazione fobici deve essere tale da compromettere la vita sociale, affettiva o lavorativa perché si possa parlare di disturbo fobico secondo il DSM-5.

In un’ottica psicoanalitica la fobia è da sempre fonte di interesse e investigazione, Freud vide nella fobia un baluardo contro l’angoscia: lo stimolo fobico assolverebbe il compito di legare a sé l’angoscia, permettendone un confinamento entro un certo perimetro.

Classificazione delle fobie

Le fobie possono essere classificate come fobie di situazione (spazi chiusi, spazi aperti, buio, acqua, temporali ecc.), fobie di esseri viventi (cani, insetti, serpi ecc.), fobie di oggetti (siringhe e aghi, armi, vetri, oggetti taglienti, ecc.).

Frequente è l’agorafobia (dal greco "agorà", piazza), che coglie il soggetto nell’attraversare uno spazio aperto o quando si ritrova in ambienti esterni e non familiari.

Trattamento delle fobie

Come per il panico e altri disturbi d’ansia, i tentativi di evitare il sorgere dell’angoscia fobica possono condurre chi ne soffre all’evitamento di certe situazioni scatenanti e all’impossibilità di svolgere certe attività da soli, fino a ridurre notevolmente la libertà della persona. Decidere di rivolgersi a un professionista significa interrogare questo disturbo ed acquisire una nuova libertà d’azione e di parola.